Saronno- Tokyo- Kalocsa, 2021
Qualche anno fa al mercato di Saronno c’era un banco di ricami, pizzi e merletti vintage.
Mi ci sono letteralmente tuffata, e ho ravanato come non mai.
Avrei voluto prenderli tutti ma, siccome il laboratorio sembra già abbastanza un mercatino dell’usato pieno di carabattole, mi sono data un contegno e ho scelto 2 centrini ricamati.
Mi hanno colpito tra tutti per l’uso sapiente dei colori, un abbinamento armonioso e coloratissimo.
Il retro del ricamo era perfetto, praticamente identico al davanti.
Li tengo sul tavolo della macchina per cucire,
a ricordarmi che è questo che voglio dalle cose che realizzo:
bella palette colori e rifiniture impeccabili,
che si tratti di vestiti IELLO, pupazzi @flupazzi o ricamy
Salto temporale di qualche anno
fine dicembre 2020
Sfogliando (digitalmente) una rivista di artigianato giapponese trovo uno schema da ricamo floreale che mi ha ricordato uno dei miei centrini vintage.
Ho deciso che era il momento di mettermi alla prova e ricamarlo
La pressione era alta, volevo che fosse bello e ben rifinito
Mi sono presa il mio tempo e l’ho concluso egregiamente.
ma questa storia non finisce così.
Non è strano che in una rivista giapponese ci sia un disegno molto simile ad una cosa che ho trovato a Saronno?
Gooogle scelgo teee….
Scatto una foto al ricamo e faccio ricerca attraverso immagini:
Ricamo ungherese della città di Kalocsa.
Prima del 1912 il ricamo di quelle parti era fatto solo in bianco.
I ricami a Kalocsa si iniziarono a colorare dopo l’apertura di una fabbrica di filati nella zona e la successiva diffusione dei filati che mantengono il colore.
Nel ricamo Kalocsa, ci sono 6 colori principali, utilizzati in due tonalità,
che dovrebbero essere accoppiate a seconda di chi indosserà il ricamo, l’età e l’occasione
SARONNO – TOKYO – KALOCSA
Un giro lungo che mi ha ricordato quanto il ricamo è molto più di un #embroidery
è radicato nella storia e nelle tradizioni dei popoli
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